S. (Milano), 19.2.2016:
Nella linea del tempo tra cielo e profondità, bilioni, anzi trilioni di parole in tutte le lingue aleggiano di qua e di la senza una meta. La paura di usarle a sproposito impedisce la libertà di esprimersi, le connessioni sono distorte. La risonanza però le fa esplodere in un lampo e una polvere magica scende fino al momento in cui fasci di luce si riprendono tutte quelle parole che si connettono fra loro e con me, con le persone a me care, con gli esseri umani, con tutti gli esseri viventi. Non c’è più paura ma libertà.